lunedì 3 giugno 2013

Un'amara conversazione


Dimenticavo quasi una cosa che mi e' capitata oggi e che non voglio invece perdere.
Dopo il tunnel sotto il porto sono andato un po' a zonzo per la citta', e mi sono concesso come prima parte del pranzo un cartoccio di patatine fritte.
Ho chiesto ad un netturbino che ne stava mangiando quale era secondo lui il miglior negozio della citta' (se nonlo sa lui che e' del posto e che e' per strada tutti i giorni...), e mi ha cercato di far capire dove fosse il suo preferito....
Quando pero' ha incominciato a darmi come punti di riferimento locali di lap-dance ed equivoche donnine dalle mammelle prominenti ho preferito chiedergli qual'era quello dove lui aveva comprato le sue patatine.
Mi ha indicato un negozietto a poche decine di metri.
Arrivato al negozio mi sono accorto che avevo solo un pezzo da 50€, e mi sono scusato con il garzone, il quale pero' ha commentato dicendo che non gl'importava, che non era un suo problema perche' tanto il negozio non era suo.
OK, fin qui non fa una grinza....
Poi ha aggiunto che non solo il negozio non era suo, ma che lui non aveva nulla di suo, neppure una bicicletta!
Come, gli ho chiesto, ad Amsterdam senza una bicicletta ?
L'aveva, una volta, ma pochi giorni fa gliel'hanno rubata: qui ad Amsterdam sono 3 i traffici per far soldi, cocaina, mariuana e biciclette!
Insomma: era proprio arrabbiato con il mondo....
Mi ha chiesto quanto tempo pensavo di stare ad Amsterdam e, quando gli ho risposto che pensavo di fermarmi a lungo, mi ha detto che lui se solo avesse un biglietto se ne andrebbe subito.
Ma come, in una citta' cosi' bella e piena di vita?
Forse per uno che si deve arrangiare a vivere facendo il friggitore a ore di patatine in un negozio di 4 metri quadri la vita non dev'essere molto facile, anche in una citta' come questa.
Mi ha dato un paio di anni e poi dice che verra' anche a me la voglia di andarmene.... faccio fatica a credergli, speriamo non abbia ragione lui.

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