mercoledì 26 giugno 2013

Guardando gli olandesi....

Ormai e' un po' che sono da queste parti, ma ancora non abbastanza per aver l'abitudine ai volti che mi circondano.
Quando sono in ufficio, quando cammino per strada, quando faccio la spesa al supermercato... insomma ovunque ci sia gente mi accorgo che guardo i volti delle persone e mi domando: da dove vengono ?

Provo a immaginarmi la storia famigliare di chi ho di fronte, a capire se gli antenati erano olandesi, o magari tedeschi o spagnoli.
I capelli piu' o meno scuri, gli occhi azzurri o marroni, anche il colore della pelle...
Gia': ci sono delle persone che sono "olandesi" al 100% ma altre che proprio non si direbbe.
Magari sono figli d'immigrati recenti, oppure discendono da antichi invasori o padroni... non dimentichiamo che fino al 1567 era parte dei domini degli Asburgo, padroni  sia dell'Austria che della Spagna.
E che anche qui arrivava l'impero romano....

E al contempo mi domando: io chi sono ? Da chi discendo ?
Con un pizzico di curiosita' ed una spruzzata di orgogliosa fantasia...

Ma tutto questo mi fa pensare a come dentro di noi siamo sempre tentati di considerare gli altri come stranieri, e piu' siamo lontani da casa e piu' si amplia il territorio che consideriamo "casa".

Sono due tendenze parallele: da una parte tendiamo a percepire come straniero e "diverso" chi non ci assomiglia, e tanto piu' ci allontaniamo da casa e tanto piu' forte questa sensazione si rafforza per l'intrinseca diversita' che ci troviamo ad affrontare.
Dall'altra proprio quest'aumentare di diversita' ci fa considerare simili soggetti che prima, piu' vicini a casa, non avremmo considerato "vicini".

Facciamo un esempio cosi' e' piu' facile capire: quante volte capita viaggiando all'estero di sentirsi accomunati e vicini ad altri italiani anche se vengono da citta' dall'altra parte del paese per il solo fatto che siamo appunto tutti italiani, che parliamo tutti la stessa lingua ?
Se incontrassimo le stesse persone sotto casa nostra subito le sentiremmo come straniere, appunto perche' vengono da un'altra citta', dalla parte opposta del paese.

Anche quando magari ci da fastidio il comportamento sguaiato di un connazionale mentre siamo all'estero e' perche' temiamo di essere "confusi con quelli li'", proprio perche' percepiamo una similitudine che per chi ci vede da fuori puo' spingere a fare di ogni erba un fascio.
E' la stessa reazione che ci rende insopportabile il comportamento di un fratello o di un figlio quando invece in un'altra persona lasciamo passare senza preoccuparci: perche' "sotto sotto" sappiamo che siamo simili e che facciamo parte di uno stesso gruppo, piu' o meno grande.

E badate bene (se ci fosse bisogno di dirlo) che non sto facendo nessuna considerazione di valori, di orgogli o di che altra sensazione di superiorita'.
Parlo solo di percezione di una diversita' pur nella comune umanita'.
D'altra parte se mai avete viaggiato in altri continenti vi sara' capitato magari di incontrare altri europei e subito aver sentito una comunanza che e' l'opposto della sensazione che di nuovo percepiremmo incontrandoli girando per le loro citta' o vedendoli girare per le nostre.

Insomma: il sentirsi vicini o lontani da una persona dipende dal contesto, se siamo in mezzo ad altra gente piu' simile a noi (e quindi "a casa nostra") percepiamo l'altro soggetto come piu' diverso, piu' distante. Viceversa se siamo in un contesto in cui noi siamo diversi dalla media (e quindi "a casa di altri") ci sentiamopiu' vicini a chi in qualche modo, anche alla lontana, ci assomiglia.
Credo sia una sensazione naturale, che dobbiamo stare attenti affinche' nulla abbia a che fare con il razzismo.


E' la percezione di una diversita' che puo',anzi deve essere fonte di ricchezza per tutti noi.

L'altra sera mi sono guardato un film molto bello: "Joyeux Noel".
Non vi racconto nulla ma se potete non perdete l'occasione di vederlo.
Questo film mi ha fatto riflettere proprio su questo argomento: ci sono situazione in cui vediamo negli altri la diversita', l'alienita', il loro esserci "stranieri", ma poi invece possiamo sempre superare questa sensazione e trovare inloro l'umanita', la fratellanza di tutti gli uomini, la condivisione degli stessi desideri, degli stessi timori, delle stesse preoccupazioni.
Piu' stiamo vicino a chi ci e' lontano e meno sara' per noi uno straniero.
Saremo noi che piano piano ci trasformiamo e gli assomigliamo un po' alla volta ?
Sara' il fatto che un po' alla volta impariamo a conoscere ed a considerare familiare, noto, conterraneo anche quello che all'inizio non ci sembra tale ?

Infondo siamo tutti abitanti dello stesso ormai piccolo pianeta.

martedì 25 giugno 2013

Ed ecco i Conigli !!!

Oggi, con un po' di sole, tutto e' sembrato piu' bello qui ad Amsterdam.
Tornando a casa dall'ufficio ho allungato un po' la strada e sono andato a vedere l'ErasmusPark, dove c'e' l'isoletta dei conigli!
Ecco qualche foto, cosi' vi rendete conto anche voi di quanti ce ne siano e di come sia bello vederli liberi nei prati.


P.S.: vietato portare rosmarino e patate !

Ufficio....

Ormai sono tre settimane che lavoro in Haarlammerweg, in una delle sedi (e neppure la piu' grande) della ING.
Mi piace come ambiente, e' rilassato ma non lassista, si riesce a lavorare con impegno ma senza stress.
Ci sono alcune cose che mi lasciano un po' cosi', ma tante che mi  piaccioni e che mi fan divertire... perche' infondo sono un bambinone!

Ad esempio ci sono le porte automatiche nei corridori, che si aprono quando ci si avvicina.
Non sono porte a scorrere, ma che si aprono nel senso in cui uno cammina o nel senso opposto a seconda della direzione in cui si cammina.
Cosi' io mi diverto a fare il mago... mi avvicino alla porta e poi "impongo le mani" e le porte per magia si aprono!

Allo stesso modo mi piace far aprire la porta girevole all'ingresso con il mio badge... sono proprio un bambino in queste cose, ma finche non faccio male a nessuno lasciatemi giocare !

In complesso ING e' molto grande ed appunto "complesso".
Si tratta di una serie di palazzi tra loro collegati ma non uniformi, per cui si passa da un palazzo all'altro attraverso corridoi, passaggi coperti, tunnel, etc.
Per non perdersi si deve seguire "il percorso arancio", che tramite cartellini, mattonelle e intarsi nella moquette tutti di colore appunto arancione (e' il colore ufficiale dell'azienda...) che identificano una specie di sentiero interno, che permette di spostarsi da una parte all'altra del complesso senza fare troppi giro (o almeno il minimo indispensabile). 

Alcuni palazzi sono molto moderni, altri piu' "datati" ed a loro modo tradizionali, ed io non posso certo di re di conoscerli tutti, anzi anche oggi ho scoperto qualcosa di nuovo: una distributrice automatica di bevande e merendine!
O meglio ne ho scoperta una nuova a pagamento che oltre a caffe' e tea fornisce anche CocaCola e cioccolata.
Vicino all'ufficio dove lavoro c'e' una macchinetta per caffe' e tea, gratuita, ma vi assicuro che il tea e' proprio una schifezza !
Non chiedetemi com'e' il caffe'...
Dato che la notte dormo poco e che non posso contare sul tea della macchinetta (pena il rovinarmi lo stomaco in modo irreversibile...) mi sono organizzato portandomi da casa delle bottigliette con il tea freddo: la sera mi preparo una bella pentola di tea e prima di dormire lo metto in frigo, cosi' a mattina me lo posso portare in ufficio!

Ma una delle meraviglie piu' meravigliose dell'ufficio sono le tapparelle !
Gia': perche' il nostro e' un palazzo intelligente, sa quando c'e' troppa luce e quando invece e' bene lasciarla entrare, cosi' ogni tanto, quando meno te lo aspetti ecco che le tapparelle si alzano, si abbassano, si girano, e la luce nell'ufficio cambia come d'incanto !
Che poi sia la soluzione migliore non sta a noi poveri mortali ed inetti occupanti dell'ufficio, e' il palazzo che sa cosa e' bene e meglio per noi....
Ah, dimenticavo: ovviamente anche le luci non le accendiamo e spegnamo noi, ci sono dei sensori e se qualcuno e' presente in ufficio le luci si accendono da sole, salvo poi spegnersi se nessuno si muove, quindi se ci si addormenta sulla tastiera le luci dopo un po' con gentilezza si smorzano e conciliano il sonno !

lunedì 24 giugno 2013

Gite in barca

Quando c'e' il sole, anche solo un briciolo di sole, come e' capitato settimana scorsa, gli amsterdamiani (o come cavolo si dira' ?) ne approfittano per scorrazzare in lungo ed in largo e godersi il tepore.
E quale miglior modo di fare una gita in barca lungo i canali ?

Ed ecco alcune immagini perche' meglio una foto di centomila parole per spiegare una situazione, un'atmosfera, anche solo un piccolo evento come un raggio di sole serale.

Sembra che l'importante sia navigare, tanto poi nei canali non c'e' rischio di tempeste e quindi anche se si e' in tanti sulla barca non importa.
E si puo' anche cucinare, magari una bella grigliata di wurst e soprattutto aringhe !
Godersi la famiglia rilassati....
O tutti insieme con gli amici e un bel catino pieno di birre fresche !
E perche' non su una specie di zattera di tronchi stile Flintstones (gli Antenati) ?
Chi vuole tutti i confort (ma probabilmente non e' un vero amsterdamiano !)....
E chi invece e' minimalista (ma occhio alle ondedegli altri !)
Comunque c'e' un sacco di traffico sui canali, direi quasi piu' che sulle strade non fosse per le biciclette.

Concludendo: qui basta un pezzo di legno pur che galleggi per andarsene a zonozo per i canali, possibilmente in compagnia di un'allegra brigata di amici.

Una cosa strana e' che quella sera non c'erano in giro i barconi dei festaioli: barconi noleggiati da comitive di ragazzotti (ed a volte anche ragazzotte) che vagano urlando e cantando e scolandosi fiumi di birra lasciando nei canali scie di bottiglie vuote.
Forse il bel tempo cosi' improvviso e l'essere una serata infrasettimanale non aveva permesso ai festaioli di organizzarsi.... meglio cosi'!

A volte mi domando se esiste un servizio di pulizia e di nettezza urbana che passi per i canali a raccogliere tutta l'immondizia gettata li' a galleggiare.
Ho visto delle vere e priprie isole galleggianti di bottiglie di plastica fluttuare qua e la per alcuni canali minori, quasi fossero in attesa di veleggiare verso il mare aperto...
Non ho ancora capito se e come questi canali siano in comunicazione con il mare, con il Noordzeekanaal o con il porto.... ma lo scopriro', magari noleggiando un pedalo' !


Ultima nota: nonostante tutto i canali nono puzzano, non si sentono odori cattivi, forse per il freddo o per il fatto che credo siano di acqua dolce.
Ma non ho intenzione di assaggiarla quest'acqua, e neppure di farci il bagno!

domenica 23 giugno 2013

Cantieri...

Qualcuno mi ha chiesto ulteriori informazioni ed immagini sui cantieri e le impalcature qui ad Amsterdam.
Ho fatto cosi' un po' di foto nei miei giri per la citta', e soprattutto andando e tornando dal lavoro.

Sicuramente per la citta' ci sono parecchi cantieri, ma soprattutto impalcature addossate alle case.
Ce ne sono di tutti i tipi, da quelle che coprono giganteschi palazzi interi a quelle "familiari".
Quelle che mi hanno colpito di piu' sono quelle piu' piccole, abbunto quelle che direi "familiari" perche' sono le piu' naif, ma sempre e comunque ho avuto la percezione di un modo di lavorare molto meno sorvegliato e controllato che da noi.
Purtroppo non leggo ancora i giornali locali, e quindi non so se c'e' una infortunistica significativamente piu' alta o piu' bassa nei cantieri olandesi, ma ho l'impressione che sia piu' bassa.... preconcetto da italiano esterofilo....

Ecco alcune foto, giusto per farvi anche voi un'idea.


Questo e' proprio uno "familiare"....

Piu' impegnativo... ma non molto piu' "stabile" direi...

Caos di tubi...

Qui almeno hannomesso il tappetino rosso, e quello dopo addirittura i pannelli per chiudere l'area cantiere...

Ed ecco l'apoteosi del buon manovale edile !

Vorrei farvi notare come le palerie siano notevolemente piu' leggere che quelle usate solitamente in Italia, e come siano anche piu' strette.
Chiedo in questo una conferma agli amici architetti....
Ma e' soprattutto l'ultima foto che vi fa capire come lavorino senza sicurezze: il tipo e' con un bel cappellino da baseball e senza imbragature.
Certo spesso anche da noi lavorano cosi', ma qui ci sara' o no una regole ?
Perche' mi par di capire che qui se e quando ci sono, le regole vengono rispettate... quindi il sospetto e' che la regola o norma che dir si voglia non ci sia.


"Studiando" i cantieri ho imparato anche un'altra cosa, a cui sarei potuto arrivare da solo anche con un po' di ragionamenti: Amsterdam e' costruita sulla sabbia!
Questo spiega anche un po' il perche' di tante case storte, sebbene in questo c'e' di sicuro anche lo zampino incompetente  dell'uomo perche' anche Venezia e' costruita sulla sabbia (anzi: sull'acqua!) ma non ha tutte queste storterie....
Ma lasciamo l'argomento "case storte" per un'altra volta, e guardate invece com'e' un cantiere stradale !
Quattro assi buttate li' e via!




Attenti quando uscite di casa...

Mattonelle....


Gia': si tirano su quattro mattonelloni e subito e' tutto pronto per lo scavo con paletta e secchiello!
Le strade infatti sono quasi tutte non asfaltate ma tassellate con mattoni e mattonellone, soprattutto in centro e sui marciapiedi, cosi' invece di rompere il manto stradale, si sollevano un po' di pezzetti e si e' gia' a scavo aperto.
Scicuramente il fatto che circolino soprattutto biciclette e molte meno macchine e che le macchine che circolano vadano abbastanza piano aiuta a far si che la strada in formato tassello resista piu' a lungo.

P.S.: se avete argomenti che v'interessano fatemelo sapere, se posso saro' ben lieto di indagare e documentarmi (ma mi raccomando che siano argomenti leciti, legali e soprattutto Paolo-compatibili: niente indagini sulle aringhe olandesi!!!!)

sabato 22 giugno 2013

Amsterdam Carnival !

Ieri sera, dopo una piacevole cena in un ottimo ristorante indiano in compagnia di Alberto (che piu' cosmopolita di cosi': di Pescara, conosciuto a Milano, trasferitosi a Lugano, lavora in zona Zurigo... io sono un vero pivellino al confronto, una cozza attaccata al sasso!), stavo tornando a casa a piedi per far due passi (e smaltire le abbondanti libagioni) quando sono stato attirato da un suono di tamburi, ed ecco cosa ho trovato:


Gia': ieri eri il primo giorno d'estate (anche se ha piovuto quasi tutta la giornata e faceva freddo....), e qui hanno festeggiato con una bella parata di bande e maschere!

Non solo tamburi (anche se quelli si sentivano fin dall'altra parte della citta')

Maschere decisamente appariscenti, in stile samba carioca...

Balli e "ballerine" (ma mi sa che un po' freddo ce l'avevano anche loro)...

Colori decisamente brasilieri....

Anche se le facce erano proprio olandesi !

Matti di ogni tipo.

Bande di ottoni attempati....

Carri e maschere colorate

Ma soprattutto musica e sorrisi per tutti !!

E un pizzico di ordine istituzionale!

Spero che questo video minimo riesca a rendervi al meglio l'idea dell'atmosfera.
 
Peccato essere stato da solo: se ci fosse stato il mio figlio piu' piccolo si sarebbe veramente divertito un mondo !

giovedì 20 giugno 2013

Turisti...

Ieri sera ho fatto un altro giro in bici per la citta'.
Mentre pedalavo veloce per una strada principale sono "incappato" in un gruppo di persone che attraversava "distrattamente" la pista ciclabile....
Li ho visti da lontano, passeggiavano chiaccherando, ed occupavano tutto il marciapiede e buona parte della pista ciclabile ondeggiando qui e la' tranquilli e beati.
Ho rallentao (appena appena) ed ho incominciato a scampanellare quando ancora ero a molti metri da loro.
Ovviamente non si sono accorti del mio arrivo finche' non sono stato praticamente loro addosso, ed ho dovuto frenare ulteriormente per non investirli.
Quando si sono accorti che gli ero quasi addosso si sono spaventati e finalmente scansati!
Sono passato tra loro continuando a scampanellare, ed ho proseguito per la mia strada riprendendo velocita', ed ammetto che sotto sotto ero contento di averli spaventati mentre pensavo: "questi turisti....".

Una serie di pensieri si e' srotolata in modo un po' disordinato nella mia mente:
- i turisti non conoscono le regole della citta'
- questi turisti devono essere italiani (mi e' parso di cogliere al volo delle parole italiane mentre passavo)
- potrebbero essere ragazzi delle superiori in vacanza a fine scuola
- tra poco ci sara' l'invasione estiva dei turisti
- chissa' quanti turisti italiani ci saranno....
- diventera' difficile andare ingiro, con tanta gente a zonzo...

Ma poi mi si e' accesa una lampadina fulminante:
io cosa sono ?
Gia': io non mi sento un turista, ma in fondo sono qui solo da tre settimane scarse e come posso per cosi' poco essere diverso da un turista di passaggio ?
A volte mi accorgo che guardo con un po' di supponenza ed arroganza i turisti e mi sento un veterano della citta', ma e' cosi' ingenuo da parte mia...
In realta' sono un novellino, un Expat fresco di visto.


mercoledì 19 giugno 2013

Piccole soluzioni per la mobilita' urbana...

Se gli olandesi vanno quasi tutti in giro in bicicletta, c'e' qualche "originalone" che invece non rinuncia ad andare in macchina.... o quasi....
Guardate un po' che belle "automobili" girano per Amsterdam !

No ! Non ho giocato con Photoshop !

E non e' neppure un solo errore di fabbrica...

Si nascondono un po' ovunque...
E vi giuro: si muovono pure !!!! E sono in grado di affrontare la giungla metropolitana!!!


Ed anche sotto casa ce n'e' una !!!

Ultima ma non da meno ecco una "new-entry", che ho fotografato dopo aver scritto questa pagina del blog.
Cos'ha di speciale ? Osservate bene questo dettaglio:
Oltre al fatto che sembra essere stata fino in Svezia e Finlandia (ci credete voi ? Forse come bagablio a mano....), dovreste osservare l'adesivo bianco....
Purtroppo non si vede molto bene, ma il significato della scritta e':
"La macchina e' leggera"
Il simbolo indica che e' vietato alle moto e anche alle biciclette appoggiarsi durante la sosta ai semafori, dato che c'e' il rischio che si ribalti!!

Chissa' se un giorno o l'altro mi capitera' la fortuna di vedere una macchinetta ribaltata al semaforo perche' una bicicletta si e' appoggiata.....

martedì 18 giugno 2013

Biciclette....

Uno degli elementi piu' caratteristici del paesaggio urbano di Amsterdam sono ovviamente, dopo i canali, le biciclette.
Ce ne sono ovunque, e "Siorrentina" ne e' un valido esempio (nonostante il nome un po' esotico).
A volte accatastate le une sulle altre, fino a formare cumuli e grovigli inestricabili, altre volte parcheggiate ordinatamente nelle rastrelliere fino a diventare quasi anononime (e vi assicuro che ci vuole occhio a volte per riuscrire a riconoscere la propria in mezzo a mille altre bici tutte piu' o meno uguali...).
Tutte diverse ma anche tutte spesso molto simili, un po' scassate, un po' arrugginite, con qualche ammaccatura e sempre con un catenone penzolante, si fa veramente fatica a distinguerle.
E non importa se chi poi le guida e' un ragazzotto con i capelli rasta o una signora di mezza eta', una vecchietta arzilla o un impettito impiegato in giacca e cravatta, sono sempre un po' trasandate, immancabilmente usate e vissute, temprate dalle intemperie.
Solo qualche iperfanatico sportivo in tenuta da ciclista, con tutina aderente, casco ed occhiali da sole, se ne va ingiro pedalando su modelli avvenieristici e tirati a lucido.
Gli altri sono tutti cavalli da lavoro, un po' sporchi ma onestmente sudati!

Certo in mezzo a tante bici "normali" ci sono poi i tipi particolari, che sono poi tantissimi e diversissimi.
Ho provato questa sera a fare un po' di ritratti in posa, pensando anche a come dividerli per categorie di massima, ma e' difficile stabilire divisioni nette dove la fantasia e l'ingegnosita' umana ha dato libero sfogo alle proprie potenzialita'.

Vediamo se riesco almeno a dare un "titolo" sensato ad ogni ritratto...

Bellezza classica


Quadro familiare (con autoritratto nascosto)

Gruppo misto

Stacanovismo ciclistico

Rossa familiare passo lungo, con carrettiera

Le sorelle

Interno familiare

Giovane promessa

In giro con la mamma

Pronti a tutto, pioggia compresa

Cargo

Cargo vintage

E se proprio non si vuol pedalare....