giovedì 11 luglio 2013

Lottando con il Mac !

Ma voi ci credete ?
Proprio io, che per il mio PC ho scelto di caricare come sistema operativo Ubuntu....
Che come cellulare ho preso un Android....
E che i vestiti non li voglio mai firmati o simili...

Ma vi rendete conto che lavoro tutto il giorno su Mac ?!?
E vi assicuro che sono dei signor Mac !
Ed ora ho anche un portatile aziendale tutto per me: un Mac iBook Pro nuovo di pacca !

Ora pero' non sto usando quello, sto usando il mio buon "vecchio" Ubuntu..... Indistruttibile ed insostituibile !

Com'e' lavorare su un iMac ?
E' una sensazione strana, e' sicuramente una macchina molto di design (non c'e' certo bisogno che lo dica io), ma la domanda e': perche' certe scelte ?
Mi spiego: come si e' arrivati ad una tastiera cosi' diversa rispetto a quella degli altri computer ?
Certo la domanda e' un po' faziosa,... sarebbe piu' corretto dire: perche' i computer hanno tante tastiere diverse ?
E perche' io mi sono abituato ad una tastiera che e' diversa da quella sulla quale mi trovo a lavorare adesso ?

Una tastiera e' sempre una tastiera in fondo, ma ci sono piccole differenze che a volte c'incasinano l'esistenza !
Le lettere sono (piu' o meno) tutte allo stesso posto, ma sono i tasti di controllo che cambiano e con loro non dico la vita ma almeno l'inizio della giornata lavorativa....
Infatti al primo taglia ed incolla, al primo pagina su' e pagina giu', subito mi schianto contro le differenze e impazzisco... anche solo per un momento...

E ci sono tanti piccoli altri intoppi, come quando provo a spostarmi da una finestra ad un'altra m'inciampo e mi ritrovo a dover riorientarmi tra un mondo e l'altro...
Io sono abituato al mondo Win ed anche ormai ben pui' al mondo Linux, e devo dire che tra i due non ho mai avuto grossi problemi, passando dall'uno all'altro non ho mai avuto la percezione di un cambio "traumatico".
Perche' ?

Forse perche' la tastiera che utilizzo per Linux e' uguale a quella che uso per Win.
Infatti quando lavoro sul mio PC su una macchina virtuale Windows saltello dall'una all'altro senza problemi.


Invece quando la mattina accendo il Mac impiego qualche minuto a riposizionare le dita ed a rifare i circuiti automatici dei miei riflessi prima di riuscire a lavorare tranquillo, e tutto perche' i tasti sono messi in posti diversi, i tasti di controllo hanno significati diversi !
Il problema non e' trovare la lettera 'A' oppure come fare una '@', la prima perche' per fortuna e' sempre allo stesso posto, la seconda perche' la si usa solo in certi momenti particolari.
Il problema sono i comandi di controllo....

E' un po' come con una lingua, quando la mattina ci si sveglia ed improvvisamente ci si accorge che non si deve parlare in italiano con chi s'incontra per strada ma in qualche altro idioma.
Non sono i concetti ed i paroloni importanti quelli che ci mettono in difficolta' la mattina, che ci rendono difficile salutare il vicino, ma quelle cose automatiche come ringraziare, rispondere ad un saluto, dire "buon giorno" quando si entra in un ufficio...
E' su queste cose che s'inciampa, e' su queste cose che ci si accorgie che non siamo ancora "naturalizzati" in una certa lingua.
E cosi' ogni mattina mi accorgo che non sono ancora un "iMac"-addicted !

E non sono ancora "Netherlander", non parlo ancora che poche, pochissime parole di olandese... chissa' se imparero' prima l'olandese o a non traumatizzarmi tutte le mattine sull'iMac !

1 commento:

  1. Quello che posso dirti è che la posizione dei tasti "base" dipende da uno studio per l'ottimizzazione delle macchine da scrivere (peraltro non correttissimo). Le tastiere uguali per windows e linux (scegli tu quale) dipendono dal fatto che quest'ultimo è stato sviluppato su tecnologia Intel, che deve la sua fortuna a essere stata con Microsoft una collodiana coppia gatto-volpe. Mac nasce invece su tecnologia Motorola e ha seguito una sua evoluzione dai tempi del Lisa, poi del primo Mac Classic (che aveva un tastierino da portatile (era un portatile, il piccolo moai!). Ma questo non spiega perché si sono mantenute le differenze. Ma ci racconta una piccola grande verità dell'economia: il moltiplicatore più piccolo è quello più importante, non il più grande. Un piccolo sforzo aggiuntivo in un'operazione che facciamo molte volte al giorno pesa di più in termini di tempo che un grande sforzo su un'opetrazione che facciamo una sola volta all'anno...

    RispondiElimina